Musica e Giovani N°20 - Ottobre 2013


Musica e Giovani N°20 ottobre 2013
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N.20 - Ottobre 2013 - 15/10/2013
Musica e Giovani

La musica è espressione, è comunicazione, esercizio di abilità. Per i ragazzi e bambini è anche uno straordinario strumento di formazione della persona che dovrebbe essere nel programma di tutti i giovanissimi.
Troppi impegni? Certo! Il tempo ristretto, da condividere con le altre attività non facilità la scelta delle famiglie e dei programmi scolastici.
Ma proviamo a capire qualcosa di più, approfondendone l'argomento in questa prima news dedicata alla musica, tracciando una mappa delle offerte nel nostro territorio e riportando i pareri dei nostri bravi maestri che la insegnano con tanta passione: Maestro Mariano Zarpellon del coro La Rosa, Maestro Cinzia Zanon del coro Gioventù in cantata e Maestro Marianna Bordignon del coro Voice of Joy.
Iniziamo con un nostro parere da semplici genitori Amici del Villaggio che cercano la cosa migliore per i propri figli.
La musica per i bambini è svago e esercizio all'espressività nello stesso tempo. Molta pratica perché si impara facendo e molto poco studiando. E' un'arte che comunica per emozioni alla quale si risponde in maniera innata, prima di imparare a muoversi e a parlare, una disciplina straordinaria che sviluppa molte competenze come la creatività, il movimento, la vocalità, le performance di drammatizzazione e può essere terapeutica per chi ha delle difficoltà.
Vi proponiamo una breve citazione su questo argomento del compositore jazzista e pianista Stefano Bollani (qui l'intervista integrale).
- L'ascolto musicale andrebbe fatto con i bambini piccoli, perché la musica fa parte del processo cognitivo. Alcune persone mi hanno detto di no, anche educatori: secondo me c'è un pregiudizio radicato nei confronti di quest'arte, che invece è l'unica a non aver bisogno di traduttore. Coinvolge direttamente alcune parti del nostro cervello, del nostro cuore, del nostro corpo: non ha bisogno di essere compresa in senso stretto. Noi, invece, quando studiamo storia della musica (a 19 anni, all'università), cerchiamo di comprenderla con gli strumenti del cervello e della ragione. Arriviamo tardi, perché il grosso del lavoro andrebbe fatto prima. La musica va prima di tutto sentita, ascoltata. Fare musica, poi, è qualcosa di ancora più interessante: ti obbliga a lavorare con lo strumento e ascoltare al tempo stesso. E' esattamente quello che dovremmo fare nella vita. Io dovrei parlare, ma anche ascoltare i segnali che arrivano dal mio interlocutore. Altrimenti rischiamo di saper fare solamente una cosa alla volta, essere il contrario di multitasking. Fare musica assieme serve proprio a questo: se io, che suono il pianoforte, non ascolto quello che sta facendo il violino, è tutto inutile.-

La musica per i bambini e ragazzi.

Maestro Zarpellon Mariano
Se si vanno a leggere i programmi ministeriali della scuola primaria e secondaria, ove si impartisce l'educazione musicale, si trovano molti spunti per una riflessione attenta ed approfondita dell'argomento.

Tuttavia, in questa breve esposizione mi interessa semplicemente sottolineare gli aspetti più immediati e insiti nell'uomo, anche nella sua età più tenera e quindi nei giovanissimi, che lo legano all'espressione che nell'accezione più alta viene definita musica.

Non solo nell'uomo vi è questa predisposizione al canto, al ritmo, al gioco sostenuto anche dal canto, dalle forme più embrionali a quelle più evolute (dalla "conta" alla filastrocca, per esempio …).

Anche nel mondo animale, in alcune specie in particolare vengono espresse situazioni interiori, di gioia o di richiamo con suoni ricercati e l'espressione di dolore viene espressa anche da quelle specie che meno sono appariscenti nel gioco melodico ….

Tornando al nostro mondo, al mondo dei piccoli e giovani in particolare, dobbiamo ricordare che il fenomeno musicale, l'espressività tramite questo canale è fondamentale tanto che se essa non si manifesta ci si preoccupa giustamente e si ricorre agli specialisti. Velocizzando il discorso: perché è importante curare questo canale espressivo primordiale? Fino a dove spingere per incanalare questa abilità singola (e di gruppo secondariamente = formazione corale)?

Riprendere, recuperare, coltivare queste attitudini, spesso anche di alto livello, è utile non solo al singolo ma allo stesso gruppo e, oserei dire, alla stessa comunità ove questo gruppo si organizzi.

Un tempo, quando i mezzi di comunicazione erano poco diffusi e poco ingerenti, le persone cantavano durante il lavoro (non c'era la meccanizzazione moderna) e ciò favoriva la trasmissione non solo di cultura e tradizioni popolari ma anche di musicalità e senso melodico-ritmico.

Ora, con l'avvento della musica diffusa in ogni contesto, per tutti i gusti e tutte le occasioni si è giunti ad un'assuefazione che spesso riempie, "ingolfa" i piccoli e i giovanissimi prima ancora che loro stessi possano sperimentare direttamente, in prima persona, questa esperienza. Questa è una grande perdita, una limitazione di cui non tutti si rendono conto nella giusta misura. In effetti lo stesso Zecchino d'oro ha perso di audience, perché anche i piccoli sono invasi dalla musica per adulti o sono bombardati da canzoni delle colonne sonore dei loro programmi spesso costruite su ritmi incalzanti e lontani dalla musicalità più melodica fruibile da queste giovanissime generazioni: ma oramai sono diventate di ambito normale e non ci si accorge che si è trascurato e perso molto.

Cosa proporre dunque alle nuove e tenere generazioni? Non è facile, forse neppure conviene andare contro corrente, però resta comunque possibile recuperare un poco e andare a riproporre quell'esperienza fondamentale che ha vivificato le nostre generazioni sul piano musicale. Non si tratta di nascondersi e di rifugiarsi in esperienze datate ma semplicemente i fare un'analisi di ciò che ha utilità e porta benessere rispetto a ciò che offusca (in parte) e inganna.

Non suggerisco modelli, né repertorio, tanto meno maestri, l'unica suggestione che posso proporre è quella di riflettere e prendere coscienza di ciò che viene proposto, degli effetti che ciò produce e di verificare quali potrebbero essere le alternative.

Sottolineo però che anche questa attività di discernimento non è facile e non trova certamente il consenso unanime: chi ama la modernità, magari per partito preso (lo stesso vale per i contrari assoluti) non avrà l'animo libero; trovare la giusta collocazione risulterà impegnativo e prevederà qualche scelta controcorrente. Dipende da quali opportunità si vogliono offrire, da quale percorso si vuole fare, a quale risultato approdare: da questi interrogativi si deve partire per scelte oculate e, forse, sofferte. Avere di fronte bambini o ragazzini che assorbiranno profondamente quanto verrà somministrato comporta notevole responsabilità morale, sociale e culturale: quanti se ne possono assumere le responsabilità?

Resta il fatto che questa esperienza musicale ha un'importanza notevole, anche fondamentale nello sviluppo della personalità e nell'assunzione del senso civico della persona.

Certamente questi valori non hanno come unico percorso quello classico, ma è altrettanto vero che da questo non si può prescindere. Sarà dunque fondamentale porsi degli obiettivi, valutare le forze che concorrono a realizzarli ed avere , in itinere, la possibilità di fare delle verifiche. Certo è che l'attività musicale, in particolare quella corale (= di gruppo) danno un notevole contributo allo sviluppo della persona.
Per concludere vorrei solo sottolineare ancora come sia veramente importante favorire lo sviluppo di queste attività indirizzate ai più giovani (e non solo!) perché il risultato anche sul piano individuale, singolo è molto significativo, certamente non inferiore a quanto riceve un ragazzino che gioca a calcio in una formazione che ottiene anche qualche soddisfazione …

Ad oggi questo sta diventando una proposta quasi "indecente", quasi fuori tempo perché richiede pazienza, sostegno e tanto amore. Richiede, a dire il vero, anche persone preparate e pronte ad aggiornarsi ed a mettersi in gioco: sono mosche bianche. Per un lavoro basilare, che abbia comunque un percorso chiaro e definito davanti, qualche addetto/a ai lavori certamente esiste. 


Educazione e musica
Maetra Cinzia Zanon
La musica è un catalizzatore. Se chiediamo ai bambini e ai ragazzi che frequentano i corsi presso Gioventù incantata di Marostica o Coro Giovani Voci Bassano cosa significa fare musica è facile che le risposte abbiano tante sfumature e un comune denominatore: cantare è compagnia, amicizia, disciplina, divertimento, cultura, impegno, sfida, emozione, tecnica vocale, coraggio di mettersi in gioco, desiderio di conoscere sé stessi e gli altri, di superare paure e timidezze, di costruire un progetto assieme ad altri bambini e ragazzi, anche di età diverse.

In due parole: fare musica significa crescere.

Per partecipare ad un coro non serve essere dotati di corde vocali particolari: impegno e passione lasciano il segno in coloro che permettono alla musica di diventare un'amica quotidiana.

L'esperienza di cantare in un coro significa anche unire più soggetti in un cammino che è educativo per tutti, che crea un tessuto forte di relazioni, che mette i giovani nelle condizioni di spendere bene il tempo libero, lasciandosi accompagnare da persone esperte grazie al sostegno della famiglia. I bambini e i ragazzi oggi hanno un estremo bisogno di punti di riferimento positivi e di crescere in ambienti dove la continuità educativa tra i soggetti adulti è forte. Il canto corale offre l'opportunità di vivere queste relazioni e assicura ai più giovani momenti intensi, che creano una memoria ricca di esperienze vive e corroboranti, una sorta di riserva di positività, da spendere nella vita futura.

Oltre ai corsi settimanali, le associazioni Giovani Voci Bassano e Gioventù in cantata di Marostica promuovono diversi tipi di esperienze corali: dalla partecipazione a rassegne musicali allo scambio culturale con formazioni di altre città italiane o di paesi europei ed extraeuropei, dall'allestimento di un'opera lirica al canto coreografato, ai meeting di cori giovanili con laboratori di approfondimento.

Ai ragazzi interessati le associazioni, sotto la direzione artistica del M° Cinzia Zanon e con il prezioso supporto di genitori e validi collaboratori, propongono:

- corsi di propedeutica musicale a frequenza settimanale per bambini a partire dai 4 anni, realizzati con approccio ludico per imparare in allegria le basi della musica e muovere i primi passi nel canto corale

- partecipazione all'attività corale con due prove settimanali per i ragazzi dai 9 ai 20 anni.

Inoltre, presso la sede di Marostica, sono attivi corsi di "Coccole in musica" per bambini fino ai 36 mesi, musicoterapia, oltre ai corsi di pianoforte, flauto traverso, canto, teoria ritmica e percezione musicale in convenzione con il Conservatorio "A. Pedrollo" di Vicenza.

 Per informazioni



VOICES OF JOY

Maestro Marianna Bordignon

Il gruppo, nato nel 2002, ha visto passare tanti ragazzi e ragazze entusiasti di poter dare il proprio contributo vocale all'interno di un coro che ha come finalità per quanto riguarda l'aspetto sociale, lo stare insieme divertendosi attraverso la musica intesa come linguaggio universale in grado di parlare e trasmettere emozioni alla gente che ascolta. Il gruppo è tutt'ora formato da ragazze e ragazzi di età compresa fra i 13 e i 24 anni con tanta voglia di cantare. I giovani che partecipano e hanno modo di inserirsi all'interno di gruppi musicali, vocali, sportivi, teatrali e quant'altro hanno a mio parere modo di divertirsi in modo sano e pulito (a volte difficile al giorno d'oggi) mettendosi "in gioco", imparando a collaborare assieme agli altri e soprattutto imparando che il contributo di ognuno all'interno di un gruppo è veramente importante e indispensabile al di là delle capacità individuali. Cresce così l'autostima personale, la scoperta a volte di talenti che non si sa di avere, la voglia di mettersi in gioco, la voglia anche di superare i propri limiti. Ho visto ragazzi e ragazze un po' insicuri attraverso la musica prendere coscienza delle proprie potenzialità e crescere a livello personale.

Spesso mi sento dire dai coristi che cantare è un modo per sfogare lo stress del giorno lavorativo o scolastico, è un modo per rilassarsi e allo stesso tempo imparare ad utilizzare quello strumento "nascosto" nelle corde vocali di ognuno che molto spesso rimane limitato nel suo utilizzo.

Le modalità sono quelle classiche di qualsiasi gruppo vocale: si lavora sull'aspetto tecnico per potenziare le capacità di ogni corista attraverso esercizi vari e sull' aspetto interpretativo dei brani, importantissimo secondo me, soprattutto nei giovani coristi perché li aiuta a scoprire la propria sensibilità, la consapevolezza di poter esprimere un'emozione che passa all'ascoltatore attraverso le note di un brano. La musica li aiuta a scoprire la magia che si crea durante uno spettacolo o una semplice esecuzione data dall'armonia perfetta, dalla coesione del gruppo dove ognuno si sente parte integrante e quella sensazione che a volte fa venire un brivido nel corpo è difficile da trovare al giorno d'oggi in un mondo ormai molto materialista dove spesso i giovani crescono senza poter assaporare le "cose genuine" di una volta. La musica io l'ho sempre interpretata come un modo per arrivare al cuore della gente spesso "indurito" a causa delle difficoltà di ogni giorno e questo cerco di trasmetterlo ai ragazzi che prendono parte al gruppo.



Cosa succede a Rosà
La bussola per i genitori, i corsi di musica del territorio:
Scuola di musica "La Nota" della Banda Montegrappa di Rosà LINK
Coro giovanile "Voices of Joy"del Maestro Marianna Bordignon a Rosà LINK
"Scuola di Musica Montegrappa" del Maestro Mirko Ballico a S.Anna di Rosà LINK
"Bassano Blues Spiritual Band Junior" del maestro Diego Brunelli LINK
"Gioventù in cantata" del Maestro Cinzia Zanon a Marostica LINK
"Filarmonica bassanese" a Bassano del Grappa LINK
Corso di vocalità del Teatro Montegrappa di Rosà con il Maestro Mariano Zarpellon LINK

Le risorse in rete:
Un sito dedicato alla musica per bambini e ragazzi che ci sentiamo di suggerire è la Fondazione Radio Magica a questo LINK e questo articolo in particolare "Ascoltare ci rende più intelligenti"
La redazione news degli Amici del Villaggio


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