Partecipazione attiva N.10/2012



Partecipazione attiva N°10/2012


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N.10 - Anno 2012 - 15/11/2012

Il governo dei bambini

Un fotogramma del video di Italia 1
Che leggi promulgherebbero i bambini se fosse affidato a loro il governo del Paese o del mondo? Non esattamente quelle che ci aspetteremmo da loro, sembra suggerire il video andato in onda nella trasmissione "Le Iene" di Italia 1 il 3 maggio 2012.
Enrico Lucci si è recato in una scuola elementare di Roma, la "Trento e Trieste" di via dei Giubbonari, nella quale la scrittrice Federica Morrone ha coordinato un vero e proprio Governo dei bambini. Ogni bambino regge un Ministero, ha quindi un'area di competenza: si va dalla Musica al Gioco, dagli Esteri alla Pace, dalla Scienza alla Poesia.
Ma vediamo cosa propongono i piccoli "ministri"…




La democrazia non può essere solo una cosa per adulti
Partecipazione, chiave del processo educativo
La partecipazione dei bambini e dei giovani un tema che abbraccia la dimensione del diritto di cittadinanza, la partecipazione alla vita politica e sociale, il diritto di essere ascoltati dagli adulti in tutte le decisioni che riguardano la propria vita. Un diritto del minore legato alle capacità che agli adulti sono necessarie per agire correttamente nella dimensione educativa.
Fare democrazia si rivela quindi un processo educativo che parte dallo stimolare nell'adulto la comprensione di quanto è centrale far crescere nei bambini e nei ragazzi una coscienza individuale che affonda le radici nelle sue più intime preferenze e una coscienza sociale matura, capace di muoversi in spazi di relazione ampi e complessi per raggiungere sviluppo e crescita.
"Il tema della partecipazione è un tema antico", considera Vincenzo Spadafora, Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, è un punto centrale e trasversale che va affrontato con serietà, formazione e rispetto, senza strumentalizzazioni ed elementi folcloristici. Ma se nel campo della partecipazione si sono riscontrati passi avanti, spesso si fa fatica a trattare e prendere in considerazione temi nuovi, come la giustizia minorile, in passato preso come esempio perché d'avanguardia, oggi nella necessità di essere rivisto, anche in relazione alle necessità nuove, ad esempio dei minori stranieri, spesso ben integrati, con una partecipazione spontanea e forte, non suggellata.
Consigli comunali under 20
Graziano Delrio

«Vista dai ragazzi la politica è una cosa bella» Sono oltre 100 le città italiane che hanno promosso i Consigli dei ragazzi, assemblee per l'amministrazione della città in cui under 20 imparano cosa significa essere cittadini, cosa significa democrazia. Un'esperienza nata dalla collaborazione tra amministrazioni comunali e scuole primarie. Reggio Emilia è una delle città che per prime, nel 2000, ha dato avvio a questo progetto. La città conta due Consigli, che coinvolgono gli allievi delle classi 4° e 5° delle scuole elementari e le classi 2° e 3° delle medie. Graziano Delrio, sindaco della città nonchè presidente dell'Anci, è un forte sostenitore di questo tipo di educazione alla cittadinanza attiva. "I consigli sono seguiti da tutor e hanno rapporti diretti con l'amministrazione cui sottopongono problemi e proposte", spiega. "Di tanto in tanto li incontro e ci confrontiamo. La politica è bella, se la si guarda dai consigli dei ragazzi. Noi adulti abbiamo di che imparare"
Creare un habitat per la partecipazione C'è, una definizione di Partecipazione che condividiamo,è quella che Unicef fece nel 1990: "E' il processo di appropriazione di potere - lo sviluppo delle capacità individuali e collettive della gente di migliorare la propria esistenza e di conquistare un sempre maggiore controllo sul proprio destino". Partecipazione che è anche definita e promossa dalla Convenzione sui diritti dell'infanzia ratificata anche dall'Italia. Presupposto fondamentale per manifestare questo diritto , la possibilità che viene data al bambino di esprimere opinioni, vissuti, emozioni riguardo ad episodi della propria vita.
Tutti noi però sappiamo che oggi questa possibilità si concretizza solo quando vengono predisposti consapevolmente ambienti, contesti e condizioni finalizzati a questo risultato, cioè all'ascolto del mondo interiore del bambino. Un riscontro oggettivo del basso livello di comprensione riguardo l'importanza e la centralità dell'infanzia , costituito dall'organizzazione delle nostre metropoli. Spazi ridotti, inquinati, scomodi e inadatti, genitori affannati, impauriti e stanchi, con una qualità di vita in costante deterioramento. La nostra riflessione, che proponiamo in queste pagine di Osservatorio Infanzia, vuole spostarsi dall'affermazione di un diritto alla ricerca e creazione di quelle speciali condizioni che permettono al diritto stesso di realizzarsi pienamente. E lo facciamo coinvolgendo nella discussione un panel di voci il più ampio e ricco possibile: da Vincenzo Spadafora, Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, della pedagogista Milena Santerini, fino a intellettuali come lo scrittore Erri De Luca, che introduce un altro tema centrale in questo tempo: il riconoscimento del diritto di cittadinanza agli immigrati di seconda generazione. Marco Benini, Fondazione Patrizio Paoletti per lo Sviluppo e la Comunicazione Un ampio approfondimento sul tema minori e partecipazione, con interviste, video, contributi di studiosi e personalità del mondo della cultura e delle istituzioni è disponibile su: www.piattaformainfanzia.org
ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
È la proposta fatta da un ex giudice costituzionale tedesco, già consigliere della Merkel

Si dia il voto anche ai bambini

Sono loro che dovranno pagare i debiti pubblici accesi oggi
da Berlino Roberto Giardina
Anche i bambini dovrebbero votare, sia pure attraverso i genitori. È la proposta di Paul Kirchhof, 69 anni, ex giudice costituzionale ed ex consigliere di Angela Merkel, per uscire dalla crisi provocata dal debito pubblico. Nel 2005, il professore di economia proponeva una flat rate uguale per tutti, una tassa del 25%, con contemporanea abolizione di ogni sconto fiscale, di cui secondo lui approfittano i ricchi, e la riduzione drastica di tutti i paragrafi e codicilli tributari da 35 mila a 146.
Venne giudicato un professore folle, e la Merkel preferì rinunciare ai suoi consigli.
Oggi, nel saggio Deutschland im Schuldensog, la Germania nel gorgo dei debiti, (Verlag Beck, 305 pagg., 19,90 euro), ritorna con altre idee originali. Il problema della Germania e dell'Europa non sono i miliardi di euro di debiti, ma il «debito generazionale». Nascono pochi bambini, e la prossima generazione non potrà pagare le pensioni dei genitori. E questo lo dicono in molti. Ogni donna tedesca mette al mondo 1,4 figli, la media più bassa al mondo, secondo l'autore, ma l'Italia forse la batte.
Quel che fanno i governi è troppo poco e sbagliato, denuncia Kirchhof. Se i bambini potessero votare, i politici ne terrebbero conto: padre e madre dovrebbero avere a testa mezzo voto in più per ogni figlio, e uno nel caso di genitori single. E i politici ne dovrebbero tenere conto. Gli assegni familiari attuali non bastano per convincere le coppie giovani ad avere più figli. La nascita di un bambino è spesso una rovina economica. Non è un caso che due terzi delle ragazze madri finiscano per essere mantenute dall'assistenza sociale. Per legge, propone il professore, nelle assunzioni dovrebbero essere favoriti padri e madri, invece di venire discriminati.
Qualcuno aveva proposto di «punire» al momento di andare in pensione gli scapoli e le coppie senza figli. Ma ciò sarebbe anticostituzionale: come provare se l'assenza di prole è dovuta a egoismo o ad altri motivi? E chi è padre o madre di giovani asociali che pesano sulle finanze pubbliche? Le proposte di Kirchhof sono invece più eque.
Oggi, si comincia a pensare di formare una famiglia oltre i trent'anni e, a quest'età, spesso ci si trova a un momento cruciale della carriera. Un bambino potrebbe significare la fine di ogni ambizione, soprattutto per le madri. Si dovrebbe modificare il sistema scolastico in modo che i diplomati possano entrare nel mondo del lavoro con almeno cinque anni di anticipo. E per le pensioni si dovrebbero calcolare non solo i contributi versati, ma gli anni sacrificati per allevare i figli. Il sistema fiscale dovrebbe considerare come soggetto non il singolo, ma la famiglia, da tassare nel suo insieme. Adesso vengono agevolate solo le coppie legali che possono pagare sommando i redditi di lui e di lei con le aliquote calcolate sul 50% di ognuno. L'agevolazione costa alle casse statali 30 miliardi all'anno, ma non favorisce le coppie con figli. Infine si dovrebbe abbassare l'Iva: i genitori sono costretti a spendere quasi interamente il loro reddito e quindi sono sempre i più colpiti. La moderna tecnologia permette il lavoro a domicilio, che dovrebbe essere facilitato e incoraggiato per madri e padri, i quali potrebbero così dividersi tra carriera e famiglia senza troppi dolorosi compromessi.
Il professore non pensa ai diritti d'autore: ha voluto che una prima edizione di 5 mila copie fosse inviata in omaggio ad altrettanti politici. E una copia è stata mandata anche a Frau Merkel, due volte sposata e senza figli. È dubbio che la Cancelliera, tra impegni europei e la battaglia elettorale già iniziata a casa sua con un anno d'anticipo, trovi il tempo per leggere i suggerimenti di un professore un po' strambo. Forse non del tutto.
da Italia Oggi - 9 ottobre 2012
Cosa succede a Rosà?
Elezioni per il rinnovo del Magnifico Consiglio
 
Il Magnifico Consiglio si rinnova!
E' la quarta designazione e la terza libera elezione dei rappresentanti dei ragazzi di Rosà. Le elezioni si sono svolte Domenica 11 e Lunedì 12 Novembre, in concomitanza con le elezioni del Consiglio di Istituto dell'Istituto Comprensivo A.G. Roncalli. Saranno ubicati nei plessi scolastici a fianco dei seggi degli adulti.
Le candidature sono state elevate e i ragazzi eletti saranno i rappresentanti dei rispettivi campi, quartieri e frazioni.
Per saperni di più....
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