Rapporto UNICF sulla violenza sui minori N°28 - settembre 2014

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Nascosta ma sotto gli occhi di tutti: nuovo rapporto UNICEF sulla violenza sui minori
N.28 - settembre 2014 - 15/09/2014

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Nascosta ma sotto gli occhi di tutti: nuovo rapporto UNICEF sulla violenza sui minori
"Solo perché non la vedi non vuol dire che non esiste."
Arriva al nocciolo della questione: rendere visibile quello che è invisibile. Perché il vero problema della violenza sui bambini, è che molto, troppo spesso è ben celato.
Dietro genitori benestanti con la faccia pulita, dietro un insegnante stimatissimo, dietro profili di social network, dietro una famiglia disagiata. Ma anche dietro l'indifferenza di chi non vuole farsi carico di problemi altrui, dietro la noncuranza di chi non vuol vedere o ancor più frequentemente dietro la paura di dover vedere. La violenza contro i bambini è troppo spesso un fenomeno invisibile, non ascoltato e non denunciato e in questa campagna UNICEF vuole sensibilizzare l'opinione pubblica, smuovere gli animi di chi davvero può fare qualcosa anche se talvolta non lo sa o non crede di esserne capace.
 
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La Redazione degli Amici del Villaggio
4 settembre 2014- L'UNICEF presenta il rapporto "Hidden in Plain Sight" (lingua inglese)la più ampia raccolta di dati mai realizzata sulla violenza sui bambini, composta con statistiche provenienti da 190 Stati.
"Hidden in Plain Sight" (letteralmente: "Nascosto sotto gli occhi di tutti") sottolinea lo sconcertante aumento nei casi di abusi fisici, sessuali e psicologici, e mette in luce comportamenti che perpetuano e giustificano la violenza, tenendola nascosta, ma sotto gli occhi di tutti, ovunque nel mondo. 
Il rapporto UNICEF documenta le violenze anche nei luoghi in cui i bambini dovrebbero maggiormente sentirsi al sicuro: nelle proprie comunità, a scuola, a casa.
La ricerca è promossa nell'ambito di #EndViolence, la campagna globale UNICEF di informazione e sensibilizzazione sulle diverse forme di violenza che colpiscono i minori, lanciata nel luglio 2013.

Violenza sessuale
  • Nel mondo circa 120 milioni di ragazze sotto i 20 anni (circa una su dieci) hanno subito qualche forma di abuso sessuale.
  • 84 milioni di adolescenti (15-19 anni), ossia 1 su  3 fra quelle che hanno una relazione stabile, è stata vittima di violenza psicologica, fisica o sessuale da parte del marito o del partner.
  • La diffusione di comportamenti violenti da parte del partner è di oltre il 70% nella Repubblica Democratica del Congo e in Guinea Equatoriale, e si avvicina o supera il 50% in Uganda, Tanzania e Zimbabwe.
  • In Svizzera, secondo una ricerca nazionale condotta nel 2009 sui giovani tra 15 e 17 anni, rispettivamente, il 22% delle ragazze e l'8% dei ragazzi hanno subito almeno una volta una violenza sessuale con contatto fisico. La forma di abuso sessuale più comune, per entrambi i sessi, viene perpetrata attraverso Internet.
Omicidi 
  • A livello globale, un quinto degli omicidi ha come vittima un bambino o un ragazzo sotto i 20 anni. Nel 2012, sono stati assassinati 95.000 tra bambini e giovanissimi. 
  • L'omicidio è la principale causa di morte tra i maschi tra 10 e 19 anni a Panama, Venezuela, El Salvador, Trinidad e Tobago, Brasile, Guatemala e Colombia. 
  • In termini assoluti, la Nigeria riporta il più alto numero di omicidi di bambini: 13.000 l'anno.
  • Gli Stati Uniti registrano il più elevato tasso di omicidi fra i paesi ad alto reddito.
Bullismo
  • Nel mondo, oltre un terzo degli studenti tra 13 e 15 anni di età è sistematicamente vittima del bullismo in ambiente scolastico. A Samoa, in Oceania, la proporzione è addirittura di 3 su 4.
  • Circa un terzo degli studenti tra gli 11 e i 15 anni, in Europa e in Nord America, ha dichiarato di avere commesso atti di bullismo. In Lettonia e Romania, questa percentuale sale al 60%
Punizioni corporali 
  • Circa il 17% dei bambini, in 58 Stati presi in esame, risultano soggetti a forme severe di punizione fisica (percosse – anche dure e ripetute – sulla testa, alle orecchie o in faccia).
  • In Ciad, Egitto e Yemen oltre il 40% dei bambini tra i 2 e i 14 anni ha subito punizioni corporali severe
  • A livello globale, 3 adulti su 10 ritengono che le punizioni corporali siano giustificabili, nell'educazione di un bambino. In Swaziland l'82% degli intervistati ha dichiarato che le punizioni fisiche sono necessarie.
Atteggiamento nei riguardi della violenza domestica
  • Quasi metà delle adolescenti tra 15 e 19 anni di età (circa 126 milioni in tutto) giustifica il marito che picchia la moglie, in determinate circostanze. Questa percentuale arriva all'80% o più in Afghanistan,Guinea, Giordania, Mali e Timor Est.
  • In 28 Stati sui 60 per i quali sono disponibili dati disaggregati per genere, la convinzione che sia giustificabile che un marito percuota la moglie è persino più diffusa fra le donne che non fra gli uomini. In paesi come Cambogia, Mongolia, Pakistan, Ruanda e Senegal, la percentuale di ragazze che ritiene giustificabile le percosse del marito sulla moglie è addirittura doppia rispetto ai coetanei maschi.
  • I dati di 30 Stati indicano che circa il 70% delle giovani tra 15 e 19 anni vittime di violenza fisica o di abuso sessuale non hanno mai chiesto aiuto. molte hanno detto che non credevano fosse un abuso o che non lo ritenevano un problema
L'UNICEF propone alcune strategie per far sì che la società nel suo complesso – dalle famiglie ai governi – prevenga e riduca la violenza sui bambini. Tali strategie prevedono fornire maggiore sostegno ai genitori, dare ai bambini le opportune competenze comportamentali, modificare gli atteggiamenti sociali nei confronti della violenza, rafforzare i sistemi giudiziari, penali e sociali, far conoscere i costi umani e socioeconomici della violenza, al fine di cambiare gli atteggiamenti e le normative.
Come evidenzia il rapporto, la violenza sui bambini ha conseguenze durature, che spessosi ripercuotono nelle generazioni successive. I bambini maltrattati hanno inoltre maggiori probabilità di non trovare lavoro, vivere in povertà e diventare, a loro volta, violenti.
«Ci sono fatti gravi che nessun governo, nessun genitore vuole vedere» afferma Anthony Lake, Direttore dell'UNICEF. «Ma se non facciamo i conti con la realtà che si cela dietro ciascuna di queste terribili statistiche – cioè, il fatto che il diritto di un bambino ad avere un'infanzia sicura e protetta è stato violato – non cambieremo mai la mentalità che considera la violenza contro i bambini normale e accettabile. E questo non deve più accadere.
Le violenze sui bambini avvengono ogni giorno, ovunque; e mentre colpiscono i bambini, danneggiano anche il tessuto sociale, compromettendone la stabilità e il progresso. Ma la violenza sui bambini non è inevitabile. Può essere prevenuta, se rifiutiamo di lasciare che questi fenomeni restino nell'ombra» conclude Lake.
«I dati del rapporto ci costringono ad agire per il bene di ogni singolo bambino e per il futuro delle società nel mondo.»
Cosa succede in Italia
 
  Convenzione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. La Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza riconosce ad ogni bambino e adolescente il diritto alla protezione da ogni tipo di abuso, sfruttamento e violenza(cfr.articoli 19, 32 e 34).
Il 2014 è un anno particolare perchè il testo della Convenzione compie 25 anni (vedi rapporto UNICEF al seguente link)

 
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