Ma... come si studia? N°33 - Gennaio 2015

Amici del Villaggio informa
Ma...come si studia? N.33 - Gennaio 2015 - 15/01/2015
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MA...COME SI STUDIA?
Ti è mai capitato di sentirti così?
    
Siamo a marzo, e dopo la consegna delle pagelle parte a pieno motore il secondo quadrimestre. I prof ricominciano il giro di interrogazioni e i compiti in classe, ma questa volta dovrete pensare un po di più al vostro rendimento, per non farvi cogliere impreparati dagli scrutini finali. Tuttavia, nonostante l'impegno, il secondo quadrimestre ha i suoi lati positivi: la corsa verso l'estate è partita, e se ci pensate dovrete stringere i denti solo per poco più di tre mesi prima che arrivi l'amato mese di giugno, il mare e il sole, e la fine della scuola. Discorso un po diverso per i ragazzi che quest'anno dovranno affrontare la maturità, che dovranno sostenere anche i test di ingresso tra poco più di un mese, e per i ragazzi di terza media, già preoccupati per il primo grande esame di stato della loro carriera scolastica. Ma per sopravvivere ci sono i nostri consigli.
Dalla redazione degli Amici del Villaggio

 

Ognuno di noi ha sicuramente provato una di queste sensazioni durante il percorso di studi, e il ricordo non è certo piacevole.
Come mai si arriva a provare queste sensazioni, questi stati fisici di malessere? 
Le motivazioni sono sicuramente tante e disparate: la prof è noiosa, la materia non piace, non ci si sente portati per quella materia. Tutte motivazioni plausibili, ma che ci deviano dalla vera causa di queste sofferenze, ossia trovare la fonte delle difficoltà per porvi rimedio. Immagina un meccanico di vecchio stampo al quale viene affidato l'incarico di riparare un'auto di ultima generazione che presenta cambi automatici, quadri elettrici complessi, libretto di istruzioni in lingua straniera… Quanto tempo dovrà impiegare per risolvere il problema? Quanti rompicapo avrà prima di aggiustarla? E se non ce la facesse… quali scuse potrebbe inventare di fronte al cliente?
Un buon metodo di studio è sicuramente l'arma migliore per vivere la scuola con serenità e poter gioire in futuro nel riprendere in mano i libri per studiare nuovamente.
Sorge spontaneo chiedersi: che cosa significa avere un buon metodo di studio?
Sull'argomento sono stati scritti fiumi di libri e di articoli (in internet si trova di tutto), si organizzano corsi sulle tecniche di memorizzazione e ciò nonostante persistono i problemi che fanno sì che la scuola diventi per alcuni ragazzi, una "prigione" più che una palestra per la vita…
Rispondere a questa domanda non è per niente facile… è un po' come dire "studia di più" ad un alunno che si impegna al massimo ma che non riesce ad ottenere buoni risultati.
"Studia di più" vuol dire tutto e niente assieme, perché tale è la quantità di cose che si possono dire che non è possibile esaurire l'argomento con semplici suggerimenti. Dopo anni di corsi di aggiornamento, di insegnamento e di esperienze dirette con i ragazzi alle prese con i compiti per casa posso dire che "non esiste il metodo di studio efficace", ma che esiste un insieme di strategie per lo studio che ognuno di noi deve conoscere, allenare e utilizzare sulla base delle materie da affrontare, ma soprattutto sulla base dei punti di forza del funzionamento del proprio cervello, del quale sappiamo ben poco perché non disponiamo di un libretto di istruzioni personalizzato. Ci consoli il fatto che tutti noi siamo dotati di un buon funzionamento neuronale e ciò che ci distingue gli uni dagli altri è la quantità e la qualità delle connessioni, dei collegamenti che riusciamo a fare tra le informazioni che riceviamo e le esperienze che facciamo. Feuerstein dice che "l'intelligenza può essere insegnata. Non è un'eredità immodificabile che ciascuno di noi si porta dietro per sempre".
Date queste premesse, al di là di tutte le comuni strategie per lo studio (attenzione in classe, prendere appunti, costruire mappe, ambiente sereno, forte motivazione…) che meriterebbero un ampio approfondimento, mi preme soffermarmi brevemente su 3 strategie di base per lo studio:

 
  1.  Aver sempre a portata di mano ciò che si sta studiando, in modo da poter toccare, vedere, sentire ciò che si sta studiando…. Farne quindi esperienza diretta. Facciamo un esempio: se sto studiando gli invertebrati, la cosa migliore per capirne il movimento, la conformità fisica, le abitudini … è osservarli dal vero, oppure, se sto studiando qualcosa che non posso toccare, la cosa migliore sarebbe quella di basarsi sulle immagini che si trovano in internet, sui giornali, sulle enciclopedie in modo che le parole lette sul libro trovino una traduzione reale con l'immagine. Ricordiamoci che la maggior parte delle informazioni che arrivano al cervello (90%) sono immagini, e che il cervello elabora le immagini 60.000 volte più velocemente rispetto ai testi.  Dare quindi massa a ciò che si studia.
  2. Procedere step by step. Facciamo un altro esempio. Capita molto spesso che gli alunni inizino a fare i compiti senza conoscere la regola oppure che inizino un lavoro (riassunto, testo di comprensione, tema…) pensando di avere le idee ben chiare per ritrovarsi poi bloccati e non saper come proseguire. Sarebbe un po' come andare a fare la spesa, senza la lista completa! Che cosa può essere successo? Semplice… è saltato "un gradino", un passaggio che non ci consente di proseguire con fluidità. Questo gradino è spesso da associare alla mancanza di interiorizzazione delle regole, di qualunque disciplina si tratti, oppure di appunti presi male o non riletti prima di fare il compito. E capita spesso che la difficoltà poi nell'eseguire un compito si attribuisca poi ad una spiegazione poco precisa, ad una personale inadeguatezza di fronte alla materia… quando invece la causa è da ricercarsi nella memorizzazione poco stabile delle regole. Sapere una regola, significa infatti saperla in qualunque momento o circostanza questa debba essere recuperata, senza alcuna esitazione e in tempi rapidi. Solo in questo caso possiamo dire che il nostro cervello è on.
  3. Dare un significato a tutte le parole mal comprese (o simboli) e quindi, studiare con accanto un inseparabile amico: il vocabolario!Sicuramente questa è la strategia più odiata dai ragazzi, ma non da tutti, solamente da coloro che, come il nostro meccanico iniziale, non hanno ancora acquisito le competenze per utilizzare questo strumento. Vi è mai capitato di leggere un articolo, di arrivare fino in fondo e di non ricordare che cosa avete letto? Questo succede quando in qualche punto precedente in quella pagina si è andati oltre una parola della quale ci sembrava di conoscere il significato. Facciamo un esempio. "La sua facondia era sorprendente, ma ciò nonostante non riuscì a vincere il concorso". Si pensa di comprendere l'intera frase, ma l'incapacità di comprendere proviene da un'unica parola, ormai in disuso: "fecondia "che significa facilità di parola, scioltezza nell'espressione. La parola mal compresa è la più importante delle tre strategie alle studio perché è quella che può impedirti di imparare. Chi si annoia fin che studia, chi sbadiglia in classe, chi si sente confuso o prova mal di pancia di fronte a certi argomenti è colui che probabilmente non sta provando alcun interesse per quello che sta facendo per il semplice motivo che nel suo cervello non sta avvenendo alcun collegamento fra le cose, alcuna sinapsi, alcuna dinamicità… Non giungendo parole comprensibili, non si hanno né esempi concreti, né immagini a cui agganciare quanto precedentemente appreso. Si prova pertanto una sensazione di vuoto, di stanchezza.
In un mondo in cui l'istruzione è basata ancora tanto sui libri (digitali o non), il successo dei ragazzi dipende esclusivamente dalla loro abilità nell'imparare, ossia non tanto dal COSA si impara (per questo basta un semplice click in rete), mal dal COME SI IMPARA, cosa che richiede sempre conoscenze specifiche, allenamento e costante utilizzo.
 
Federica Comunello
Associazione Culturale Studio Valore - Rosà

 
IL METODO DI STUDIO con il contributo di Elisabetta Nichele 

La visione Complessiva
Il metodo di apprendimento è strutturato in 3 fasi:
  • la fase preliminare di preparazione che non occupa mai più di 5'-10',
  • la fase di lettura e comprensione del testo con la strutturazione degli schemi relativi
  • la fase di memorizzazione
  1. PREPARAZIONE
    Motivazioni
    Identificazione priorità (agenda)
    Tempo
    Materiale
    Posizione
    Luce
    Lettura informativa
  2. COMPRENSIONE
    Lettura selettiva
    Schemi e mappe
  3. MEMORIZZAZIONE
    Lettura da studio
    Memorizzazione (mappe e schemi)
    Verifica
    Archiviazione 
La fase 1
La prima fase (PREPARAZIONE) ha l'obiettivo di creare le migliori condizioni per studiare, ovvero organizzarsi le priorità osservando l'agenda, procurarsi tutto il materiale necessario (pennarelli, vocabolario…) e curare l'ambiente (luce, tavolo…). Inoltre, da un punto di vista personale, risulta particolarmente importante recuperare le motivazioni che ci sostengono negli obiettivi di studio.
La fase 2
La seconda fase (COMPRENSIONE) è finalizzata a capire il contenuto di un testo, evidenziandone gli elementi caratterizzanti: le definizioni, i concetti essenziali, i concetti derivati, gli esempi (dimostrazioni…), i grafici e le tabelle e le conclusioni. Una volta organizzato il testo in questo modo, si passerà alla costruzione degli schemi e delle mappe, con l'obiettivo di "conquistare il pensiero dell'autore, per depositarlo nel pianeta".
La fase 3
La terza fase (MEMORIZZAZIONE) è dedicata alla lettura da studio, il cui fine èconsolidare nella memoria quando capito e schematizzato. Questa azione si concluderà con la verifica che quanto studiato sia stato effettivamente memorizzato.
Di non secondaria importanza poi c'è l'archiviazione, che significa semplicemente mettere in ordine dentro agli opportuni quaderni e raccoglitori il materiale schematizzato, onde evitare la "dispersione del nostro sapere".

Bibliografia
INTELLIGENZA EMOTIVA
Autore: Daniel Goleman • Edizioni: Rizzoli, Milano
GUIDA ALLO STUDIO: LA MOTIVAZIONE
Autore: Mario Politi • Edizioni: Muzio, Padova
GUIDA ALLO STUDIO: LE TECNICHE
Autore: Mario Politi • Edizioni: Muzio, Padova
COME SOPRAVVIVERE A SCUOLA
Autore: Roselìa Irti • Edizioni: Universale Sansoni, Firenze
TEORIE DELLO SVILUPPO PSICOLOGICO
Autore: P. H. Miller • Edizioni: Il mulino
LA GIOIA DI STUDIARE
Autore:Lombardo, P. • Edizioni: Edizioni Vita Nuova
GIOCHI PER SVILUPPARE LA CREATIVITA'Autore:Raudsepp-Hough Jr. • Edizioni:Franco
Angeli / Trend
Cosa succede a Rosà
  
6° edizione del Carnevale di Rosà
Domenica 25 Gennaio 2015 ore 14.30
Il Magnifico Consiglio dei Ragazzi ha invitato tutti i ragazzi a sfilare durante la 6° edizione del Carnevale di Rosà. Il grande successo dell'evento e stato possibile grazie alla numerosa partecipazione di giovani e meno giovani con un tema rivolto alla nutrizione e all'EXPO 2015, prossimo impegno dei ragazzi di Rosà e del Magnifico Consiglio.



Corso di Riabilitazione Cardio Polmonare Padiatrica e BLSD
Corso BLSD Adulto e Pediatrico AHA dell' American Heart Association


CUSINATI DI ROSA'
PRESSO IL PATRONATO PAROCCHIALE
DOMENICA 1 FEBBRAIO 2015
DALLE ORE 8.30 ALLE 13.30

Corso teorico-pratico rivolto a personale sanitario e non sanitario con l'obiettivo di trasmettere le conoscenze utili al riconoscimento dell'arresto cardiaco e le tecniche necessarie per eseguire una corretta RCP (Rianimazione Cardio Polmonare), l'utilizzo in sicurezza del DAE (Defibrillatore) ed alla gestione dell'ostruzione delle vie aeree.
Verranno rilasciati due certificati:
· Certificazione AHA valida su tutto il territorio nazionale con validità di 2 anni
· Certificazione CREU (coordinamento Regionale Emergenza Urgenza) valida per la Regione Veneto con validità di 2 anni

Il corso prevede un costo che copre parzialmente le spese.

Coordinamento: Soccorritori Senza Frontiere
Telefono: 3420496449 - 3333538690
Email: soccorritorisenzafrontiere@gmail.com
sito: www.soccorritorisenzafrontiere.org
Facebook:    https://www.facebook.com/pages/Soccorritori-Senza-Frontiere/478610765483771

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